Miniera di Sos Enathos

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Indirizzo:

Str. vicinale per miniera di Sos Enattos, 08020 Lula NU

Miniera di Sos Enathos
Miniera di Sos Enathos
Descrizione

La miniera di Sos Enathos è ubicata nel territorio del Comune di Lula, in provincia di Nuoro, in un contesto paesaggistico di notevo attrattiva per una natura in parte ancora incontaminata che la catena del Monte Albo contribuisce a rendere di eccezionale bellezza.

Visite guidate al sito minerario Sos Enathos
E' prevista l'apertura anche nelle giornate di Pasquetta e 25 aprile 2014 con ingressi alle ore 9.00 -11-00 e 13.00. Per informazioni e prenotazioni chiamare il numero +39 0784 416614 da lunedì a venerdì nei seguenti orari 9.00-13.00 e 14.00 -17.30. E' consigliata la prenotazione.

Il paese di Lula, adagiato alle falde del Monte Albo in una posizione assai suggestiva, con il suo contesto urbano in cui il nuovo ha saputo adattarsi al nucleo antico senza snaturarlo troppo, contribuisce positivamente a rendere il paesaggio assai piacevole. Si parla del nuovo che si è integrato con l'antico perché il nuovo ha avuto inizio e si è sviluppato soprattutto dopo che la miniera di Sos Enattos ha iniziato la sua trasformazione da piccola azienda familiare ad azienda organizzata modernamente secondo i canoni della più recente industria mineraria. Tale cambiamento è avvenuto ad opera della RIMISA SpA una Società creata congiuntamente dlle Società private di Montevecchio SIPZ e Monteponi SpA, insieme alla AMMI SAPEZ, società facente capo alle Partecipazioni Statali. Cenni di storia della miniera di Sos Enattos si trovano in documenti redatti dal La Marmoa e da Sella nei loro importanti lavori sulle miniere sarde e sono testimoniati dalle evidenti tracce di antichi lavori ( pozzi romani ) osservabili fino al 1960 quando, per esigenze derivanti dall'attività di produzione sempre più intensiva, si giunse alla distruzione di queste testimonianze che presumono la presenza in epoca Romana, di schiavi condannati '' ad metalla ''.

E' comunque certa nel territorio, nell'XI secolo D.C. , la presenza di una colonia di schiavi ebrei gestita da un ricco possidente di nome Nabat o Nabatha come soprintendente. Per un periodo di tempo abbastanza lungo non si hanno notizie certe; solo nel 1864 risulta una '' dichiarazione di scoperta del giacimento '' con successiva concessione mineraria che, dopo alterne vicende in mano a privati, nel 1905 viene trasferita ad una società mineraria franco-belga, la '' Societè Anonyme de Mines de Malfidano ''.

Dopo una successiva rinuncia ed un conseguente periodo di stasi nell'area della miniera viene concesso un permesso di ricerca a privati, poi trasferito nel 1951 alla RIMISA SpA.

Questa società, dopo una intensa campagna di ricerca, coronata da risultati incoraggianti, chiede una ''concessione mineraria'' che viene accordata nel 1962. Nasce così la miniera di Sos Enattos che, che modernamente attrezzata con tecnologie di avanguardia e operante con metodologie della più avanzata '' arte Mineraria '', dà inizio ad un fecondo periodo produttivo. Nel 1971 però, proprio durante un periodo di forte attività, mentre viene ultimato il pozzo Rolandi per meglio estrarre il minerale prodotto in profondità, si manifesta una forte crisi dell'attività mineraria, specie nel settore piombo-zincifero, che costringe gli azionisti privati a rinunciare alla proprietà. Per salvare l'occupazione l'Ente Minerari Sardo subentra quale unico azionista e cerca, con imponenti ristrutturazioni, di migliorare produzioni e rendimenti.

Nell'intervallo di tempo che va dal 1979 al 1983, l'attività di produzione viene temporaneamente sospesa e si procede anche ad un ridimensionamento dell'organico con esodi e sosituzioni che ringiovaniscono il personale ma, portano a circa 48 unità con le quali si operano altre trasformazioni della struttura produttiva cercando di ottimizzarla al massimo e di migliorare il conto economico. Malgrado tutti gli sforzi,nel 1996 anche la miniera di Sos Enattos è costretta alla chiusura produttiva come la quasi totalità delle altre miniere sarde del settore.

La società RIMISA viene comunque incaricata di procedere subito alla messa in sicurezza degli impianti nonché dei luoghi già interessati dall'attività mineraria, poi alla riabilitazione del territorio con particolare riguardo agli interventi necessari per rendere la vecchia miniera capace non solo di tramandare il valore della cultura mineraria e delle moderne tecnologie utilizzate, ma anche, degli alti valori umani in essa coinvolti e di predisporre la stessa per nuove attività che assicurino posti di lavoro e sicurezza economica ai suoi dipendenti. Nel 2003 la Società RIMISA vie ne assorbita dalla Società IGEA SpA ( Società per gi interventi geo-minerari ) della Regione Autonoma della Sardegna, e continua sotto la nuova ragione sociale il suo cammino volto, ora, a completare nella sua miniera, ormai non più produttiva, tutti i lavori che possano legittimare, nel modo più completo, il suo inserimento fra i siti di interesse del Parco Geominerario della Sardegna sorto sotto il patrocinio dell'UNESCO che ha riconosciuto tali siti come patrimonio universale.

Nel territorio di Lula, qualche KM. A nord del paese, sono state attive sin dal secondo cinquantennio dell'ottocento, altre due miniere, quella di '' Gosurra'' e quella di '' Arghentarìa '', nelle quali, senza continuità, si sono prodotti rispettivamente minerali piombiferi e piombo-argentiferi. Sono anche questi ubicati in un luogo molto piacevole e presentano ruderi di certo interesse che vale la pena visitare per rendersi conto del modo di costruire, assai pregevole, di quei tempi. Tutti i siti citati sono ora visitabili.

Modalità di accesso

Indirizzo

Str. vicinale per miniera di Sos Enattos, 08020 Lula NU

Punti di contatto

Telefono: 0784 41 66 14

A cura di

Comune di Lula
Via Dei Mille 11, Lula, NU
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